La Chiesa Madre
Da Porta Trapani, uno degli accessi alla città, si giunge in via Vito Carvini e dunque alla Chiesa Madre.
Di fronte ad essa, isolato, sorge un poderoso campanile a due ordini di bifore gotiche di tipo chiaramontano e coronato da merli.
Si suppone sia stato fatto originariamente costruire come torre vedetta da Federico d'Aragona nel 1312 e solo successivamente sia stato adibito a campanile.
La chiesa, eretta nel 1314, presenta all'esterno un pronao rettangolare del 1426 che precede la facciata principale.
Sotto quattro arcate ogivali si apre un magnifico portale gotico con ornati a linee spezzate, più sopra è possibile ammirare un bel rosone.
L'interno a tre navate, in stile gotico, custodisce opere di Domenico Gagini (1420-1492) e frammenti di affreschi della scuola catalana del XV secolo.
Lungo la navata sinistra si aprono diverse cappelle. Nel tesoro spiccano un ostensorio del '600 su piede del '400 e una croce astile in lamina d'argento del '400.
Museo Cordici - Sistemato all'interno del Municipio, il museo raccoglie alcuni reperti archeologici, opere statuarie e dipinti. Particolarmente bello il gruppo scultoreo dell'Annunciazione di Antonello Gagini (1525) e, al l° piano, oltre la biblioteca che raccoglie manoscritti ed alcuni incunaboli, una piccola Testa femminile in marmo, copia da un originale greco.
Poco oltre, sulla destra della piazza, la via Cordici sfocia nella graziosa piazza S. Domenico, delimitata dall'omonima via e da bei palazzi.
Giardino del Ballo - Il bel giardino circonda il Castello di Venere e le Torri del Ballo, edificate in periodo normanno come difesa avanzata del castello. Il nome delle torri e del giardino derivano dal governatore normanno (Baiulo) che qui aveva dimora.
Bellissima la vista che si estende sul Monte Cofano, Trapani, le Egadi e, se l'aria è particolarmente tersa, fino a Pantelleria e Capo Bon in Tunisia, da cui Erice dista solo 170 km.
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Castello di Venere Arroccato sulla punta estrema del monte, a belvedere sul mare e sulla pianura sottostante, il castello risale nella sua foggia attuale al periodo normanno (XII sec.), ma il luogo ha storia ben più antica. Qui infatti sorgeva il tempio dedicato a Venere Ericina, dea particolarmente venerata nell'antichità. In epoca normanna il tempio era ormai diroccato ed al suo posto venne decisa la costruzione di una fortezza, cinta da possenti mura e protetta dalla sua posizione e dalle più avanzate Torri del Balio, un tempo collegate al castello tramite un ponte levatoio. Il carattere difensivo è ancora testimoniato dal piombatoio sopra il portone d'ingresso arricchito dallo stemma di Carlo V di Spagna e da una bella bifora.
Lo sguardo spazia tutt'intorno offrendo viste superbe su Trapani e sulle isole Egadi a sud-ovest e, a nord, sulle torri, la torretta Pepoli (in basso), la Chiesa di S. Giovanni, il Monte Cofano, la costa con Bonagia e, se c'è bel bel tempo, Ustica.
Mura Elimo-Puniche - La possente cinta di impianto elimo (VIII-VI sec. a.C.), circondava un tempo il lato nord-est della città, l'unico esposto ad eventuali attacchi. Ai grandi blocchi, più antichi, che caratterizzano la parte inferiore, venne po aggiunto, in epoche successive, un innalzamento a conci più piccoli. Le mura erano dotate di torri di avvistamento, di un camminamento cui si accedeva attraversd ripide scalette e di piccole aperture che permettevano il passaggio degli abitanti e forse dei rifornimenti. Il tratto meglio conservato si sviluppa lungo via dell' Addolorata, da Porta Carmine a Porta Spada.
Chiesa di S. Orsola - Edificata neI 1413 conserva ancora, nella navata principale, l'originaria struttura gotica a volte a crociera costolonate. E qui che vengono conservati i gruppi scultorei dei Misteri (XVIII sec.), portati in processione il Venerdì santo.
Quartiere Spagnolo - Dall'alto della costruzione, iniziata nel '600, ma mai terminata, si gode di un bel panorama sul golfo del Monte Cofano e la regioni retrostante e in basso, sulla Tonnara di Bonagia.